Fiera Milano Hi-Fidelity 2022 - Edizione autunnale

Buongiorno a tutti i lettori,
l'avventura Milanese è iniziata nel 2019, è proseguita nel 2021 e nel 2022 ci sono stato ben due volte.
Credo sia arrivato il momento di scrivere un articolo a riguardo.

Milano / Roma Hi-Fidelity
Chi potrebbe essere interessato a questo tipo di fiera?
  • l'audiofilo, se non altro per il fatto che lo sono il 99% dei visitatori;
  • ogni appassionato ascoltatore di musica, almeno una volta, potrebbe farci un giro;
  • un costruttore di impianti fai da te, dalle elettroniche ai diffusori;
  • un collezionista di dischi, troverebbe pane per i suoi denti;
  • un musicista, che avrebbe occasione di sentire come "dovrebbe" venire diffusa la sua arte davanti ai divani dei suoi clienti finali;
  • una persona curiosa che non ha idea di cosa potrebbe incontrare tra le camere dell'hotel.
Che idea mi sono fatto io?

Reazione numero uno, la più impulsiva e la probabilmente la più scontata:
<< Molto interessante, ho scoperto molti prodotti di cui non conoscevo l'esistenza, ho incontrato marchi artigianali che fanno piccole produzioni in serie, ho ascoltato prevalentemente Jazz attraverso impianti meravigliosi, ho visto prezzi assurdi e senza senso su prodotti che non potrò mai permettermi! Anche le ciabatte elettriche, superano di gran lunga i mille euro! >>

Reazione a fronte di quattro edizioni visitate e qualche approfondimento:
<< La prossima volta, entrerò al Milano Hi-Fidelity con una nuova prospettiva, visiterò una mostra d'arte dove avrò occasione di ascoltare oggetti al alto impatto visivo che fondono tanta, raffinata tecnologia. >>

Piccola legenda dei termini che darò per scontati:
Diffusori = modo più elegante di definire le casse acustiche.
Elettroniche = termine generico per parlare di amplificatori, lettori CD, giradischi, preamplificatori, streamer...

Qui inizia l'articolo vero e proprio:

Se sarai propenso\a a visitare questa fiera "di settore", te lo consiglio vivamente, non aspettarti che le sale suonino meravigliosamente bene, tieni conto che l'hotel Melìa svuota le camere, dove i vari marchi espongono i loro apparecchi.
Soltanto alcuni espositori hanno una particolare cura dell'acustica ambientale, magari soltanto perché se lo possono permettere, oppure perché sono realmente appassionati... non voglio entrare nel merito...

Il mio consiglio è:
<< Vedi gli oggetti come opere d'arte, all'interno delle quali la tecnologia viene portata oltre i limiti del superfluo. >>

Quando si vedono degli impianti incredibilmente costosi, potrebbero definirsi così:
"Sono impianti irrazionali, assemblati razionalmente, cercando di creare una catena di componenti che sia perfetta per i diffusori, nei casi in cui si presenti quel tipo di prodotto, oppure dei diffusori che rispondano al meglio alle elettroniche presentate."
Nel caso di impianti che abbiano prezzi umani (quasi mai bassi), la definizione è la stessa, tolto che non sono irrazionali, ma destinati ad un pubblico meno abbiente e meno di nicchia.

Faccio alcuni esempi:
Tektron è un produttore Catanese di amplificatori valvolari, per esprimere al meglio le caratteristiche sonore dei loro prodotti, hanno scelto di allegare dei diffusori polacchi, tali Cube audio, diventandone importatori ufficiali per l'Italia. Nella loro sala del 2021, ho avuto la rarissima sensazione di trovarmi al cospetto di un'esperienza di ascolto in cui il palcoscenico era incredibilmente realistico ed espanso in tutte e tre le dimensioni, larghezza, altezza e profondità. Le altre due volte che mi è capitato di vivere quel tipo di esperienza sono state a Londra nei magazzini Harrods, di fronte ad un allestimento della Linn e dal Magazzino Musicale Merula di Bra al cospetto delle Genelec.
Nella sala allestita da Pieffe Elettronica, avevano assemblato tre impianti, dove i protagonisti erano i diffusori.
Un paio di Klipsch Cornwall, un paio di isodinamiche Fonica International Flag L e (scusate l'interpretazione personale) le "Prodigiose" Sonus Faber Serafino Tradition.
Mi farò molti nemici, ma proprio qui ed ora, dichiaro che il suono dei diffusori americani, non è mai stato apprezzato dalle mie orecchie, al punto che mi sento di aggiungere alla lista le italiane (ormai da 46 anni) Indiana Line, il cui suono, prosegue la linea originale dell'azienda Utah Americana che acquisirono agli esordi.

L'esperienza d'ascolto più immersiva che ho avuto nell'edizione di Novembre, è stata di fronte alle Sonus Faber, circa 3 minuti di musica, in cui le molte persone presenti in sala era in assoluto silenzio, rapite dal meraviglioso suono del modello Serafino Tradition.
Uno dei massimi esempi di opere d'arte "Irrazionali", destinate a rimanere tali (almeno per le mie povere tasche) era nella "Sala Giada di Audio reference", ove ci si potevano deliziare i sensi, al cospetto di un immenso amplificatore da più di 200Kg dual mono The Griphon Apex ed un paio di monoliti (diffusori) Acapella High Cecilia! Lascio a voi la curiosità sull'indecente esborso economico da dover affrontare per portarli a casa, dove avreste bisogno di una saletta, come quella degli specchi di Versailles...
Altro meraviglioso allestimento "quasi totalmente al buio" nella Sala Libeskind è stato preparato da Norma Audio, dove l'ing.Enrico Rossi ha presentato le sue elettroniche Norma Revo DS 1, Norma SC-2 e Norma PA-160 MR alle quali ha scelto di allegare i grandi diffusori francesi Atlantis Lab AT31.

Per chi volesse vergere sui "soliti noti", non mancano ottimi allestimenti con McIntosh, Marantz, Technics, Onkyo, Accuphase, Yamaha, Jbl, Denon, B&W, Kef...

Ultimo, ma non ultimo (anche perché senza di lui, non esisterebbe la fiera), il patron Stefano Zaini di The Sound Of The Valve con la sua sala allestita con i suoi fantastici diffusori a dipolo Quasar.

Conclusa la parte da vedere ed ascoltare, la fiera continua tra molti espositori di componentistica, cavi, le famose ciabatte da più di mille euro (non è uno scherzo), ma anche venditori di dischi, riviste specializzate, produttori e progettisti di impianti audio, tra cui non posso esimermi dal citarne due:
Marco Lincetto di Velut Luna e Mike Borghese di Mike Borghese Audio.
Entrambi, oltre ai loro mestieri, sono creatori di contenuti per i relativi canali Youtube.

Marco Lincetto, con sua moglie, alla fiera propone e vende i CD di sua produzione ed offre la rara possibilità di ascoltarli attraverso i suoi mezzi di lavoro. 
Come sempre è molto disponibile a domande di ogni genere.
Quest'anno in particolare, abbiamo parlato del suo imminente trasferimento in Spagna.

La prima volta che incontrai Mike Borghese, fu al primo Giaco Meet Up nel 2021 ed all'inizio della giornata fu proprio lui a venirmi incontro. Lo stesso ho fatto io al Milano Hi-Fidelity nel 2022, dove era stato invitato da Axiomedia in qualità di progettista di impianti hi-fi. Abbiamo avuto modo di parlare dei suoi nuovi ambiziosi progetti, un po' in piedi vicino ad una colonna ed un altro po' di fronte ad un caffè consumato nei pressi del banco del bar nell'hotel.

Queste ultime, sono quelle parti che rendono la fiera molto più coinvolgente.

All'incontro con Mike, ho avuto occasione di conoscere un ragazzo molto giovane, che sta studiando da fonico a Milano. Era la prima volta al Milano Hi-Fidelity, così abbiamo girato un po' assieme tra le sale del Melìa. Non ricordo il suo nome (forse Samuele?), ma se avrà occasione di leggere questo articolo, gli rinnovo gli auguri di buona fortuna per il suo futuro mestiere.

Se volete approfondire con un eccezionale livello di dettaglio, vi consiglio questo accuratissimo editoriale, da cui (non lo nascondo) ho raccolto alcuni spunti.

Sperando di aver suscitato un po' di curiosità,
ti auguro buona musica ed alla prossima,
dalla parte audiofila del DJ Mister Mix.

Commenti